Gli esuli del Risorgimento by Agostino Bistarelli

Gli esuli del Risorgimento by Agostino Bistarelli

autore:Agostino, Bistarelli [Bistarelli, Agostino]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Storia, Studi e Ricerche
ISBN: 9788815308405
editore: Societa editrice il Mulino Spa
pubblicato: 2011-10-14T22:00:00+00:00


Si apre una discussione abbastanza accesa nella quale intervengono anche gli esponenti della Sinistra: Valerio, appoggiando la richiesta dell’inchiesta per fugare ogni dubbio, sottolinea però che essa debba anche riguardare il comportamento dei sostenitori ministeriali di Rossi, e in particolare del clero (non ha caso tra i firmatari dell’esposto c’erano numerosi religiosi). La discussione va ricordata anche perché solleva il tema delle prerogative di controllo della Camera sulle questioni che riguardano la sua costituzione, poiché il governo chiedeva che l’inchiesta fosse svolta dalla magistratura. La Camera approva questa posizione e non ratificando l’elezione di Garda chiede al tribunale di Ivrea di svolgere le indagini. La relazione prodotta dal presidente del tribunale viene illustrata alla Camera dal relatore dell’ufficio VII[162] il 12 gennaio del 1850 e smentisce dettagliatamente tutte le accuse presentate nell’esposto[163]: l’elezione viene così ratificata e Garda presta giuramento il 28 gennaio.

Delle vicende successive possiamo ricordare quelle del 1860: «mi decisi a partire per la Sicilia a raggiungere Garibaldi come buon volontario e prestare tutto il mio possibile aiuto»[164]. Evidentemente non può contribuire nel combattimento (ha quasi 70 anni), però nel costruire relazioni ha un certo peso: incontra Crispi, Depretis, Dumas, Asproni. Nel 1870 viene decorato con la Corona d’Italia, ma gli avvenimenti che ci interessano di più avvengono nel 1874, e cioè quando Garda scrive al sindaco di Ivrea su due argomenti. Il primo è la proposta di realizzare un monumento alla memoria di Ettore Perrone di San Martino, a cui tiene particolarmente perché era stato il suo superiore nel 1821 e lo aveva nominato comandante del I battaglione dei Cacciatori. Il secondo motivo è l’annuncio dell’intenzione di lasciare alla città

una considerevole raccolta che da più anni ho iniziato con passione e costanza e fino a questi ultimi giorni continuata, con non lieve dispendio dei proventi delle mie fatiche e risparmi per destinarle appunto in donativo a codesta mia nativa e dilettissima città, mediante l’istituzione di un museo in adatto e abbastanza spazioso locale al quale sia data dal Municipio la semplice denominazione di Museo di Pier Alessandro Garda[165].



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